un'idea nata dall'esperienza
 
															 
															 
															 
															 
															Ciao, SONO RICCARDO,
Nel lontano 2015 ho fatto le valigie e sono partito all’avventura, stanco della solita routine veronese.
Destinazione: Valencia
Paella ogni domenica, “vale, nano” come colonna sonora quotidiana, e una scuola dove mi sono sentito subito a casa.
Fare amicizia? Facilissimo. Parlare spagnolo? Un po’ meno.
Sono arrivato che non sapevo dire nemmeno hola con la h aspirata, ma tra gesti, errori grammaticali fantasiosi e sorrisi imbarazzati, sono sopravvissuto.  Alla fine, mi hanno pure dato un soprannome: l’italiani (perché sì, ogni parola italiana, secondo loro, finisce per “i”).
Da Valencia a Dublino
Due anni dopo, cambio di scena: Dublino, capitale di pioggia, birra e pecore.
La mia prima casa? Una coppia di pensionati irlandesi: lui, specialista in scherzi; lei, regina del tè. Tra battute, biscotti e conversazioni infinite sul meteo (spoiler: piove), ho cominciato a capirci qualcosa anche con l’inglese.
Frequentavo una scuola di lingue, e nel giro di qualche mese sono passato da “My name is Riccardo” a discutere di Saturday nights out con una discreta fluidità. Almeno abbastanza da ordinare al pub senza mimare.
Due cuori una capanna
E poi, la svolta romantico-logistica: mi trasferisco a Rush, nel nord di Dublino, a vivere con una nuova famiglia… la stessa dove la mia ex faceva l’au pair. Cosa potrebbe mai andare storto? In realtà, è stata un’esperienza educativa. Forse più sul piano delle relazioni umane che dell’inglese, ma comunque utile.
E da qui nasce StayInRoom.
In quegli anni da studente girovago, tra valigie, appartamenti presi all’ultimo minuto e coinquilini che sembravano usciti da una Sitcom; è nata l’idea.
Dopo aver provato sulla mia pelle quanto possa essere difficile (e stressante) trovare un alloggio decente, ho capito che serviva qualcosa di diverso.
Una piattaforma che non fosse solo un elenco di stanze, ma un supporto umano. Dove sentirsi ascoltati, evitare truffe e trovare coinquilini compatibili, dove sapere prima se quella casa è davvero ciò che sembra.
Così è nata StayInRoom. Un progetto semplice e ambizioso: rendere più facile, sicura e umana la ricerca di una stanza per chi si sposta, studia, lavora o semplicemente cambia città per un po’.
Quello che ho imparato.
Alla fine, sia la Spagna che l’Irlanda mi hanno insegnato una cosa:
partire senza sapere dove si finisce è il modo migliore per imparare tutto.
O quasi. Perché se nel frattempo puoi trovare casa più facilmente, con qualcuno che ti aiuta davvero… allora è ancora meglio.
Chi c’è dietro StayInRoom?
StayInRoom non è un one man show. Dietro questo progetto c’è un team piccolo ma tosto, con l’energia di una startup e il cuore di chi ci crede davvero.
Siamo in quattro nella squadra base: quelli che rispondono ai messaggi, fanno video call con gli utenti, gestiscono le stanze, parlano con i proprietari e ogni tanto si scambiano gif motivazionali a fine giornata.
Poi ci sono:
- i collaboratori sparsi in tutta Italia, che ci aiutano a conoscere davvero le città e i quartieri in cui operiamo;
- il nostro team marketing, che racconta StayInRoom con la stessa voce umana con cui lavoriamo ogni giorno;
- e una fantastica rete di brand ambassador: studenti, casalinghe, expat, giovani professionisti che ci hanno scelti e ora ci aiutano a fare community.
Siamo persone diverse, ma con una cosa in comune: vogliamo che chi arriva in una nuova città non si senta mai da solo davanti a un annuncio. Siamo come un amico in città, solo più organizzato.
 
															