Valigia pronta, badge al collo e una nuova routine da costruire altrove.
Il lavoratore fuori sede non viaggia per piacere, ma per necessità. Non posta tramonti, ma guarda l’orologio per non perdere la metro. Non è un nomade digitale né uno studente in cerca di avventura: è una figura chiave, spesso invisibile, che tiene in piedi progetti, processi e operazioni lontano da casa. Si adatta, si sposta, si sveglia presto e cerca equilibrio in una nuova routine.
Eppure, paradossalmente, è uno dei profili più trascurati quando si parla di alloggi temporanei.
Chi sono i lavoratori fuori sede?
Sono dipendenti aziendali mandati in trasferta per periodi medio-lunghi (dai 3 ai 12 mesi) per seguire un progetto, formare un team, supportare un reparto o coprire un ruolo temporaneo. Sono:
- Medici e infermieri in supporto a cliniche e ospedali
- Tecnici e ingegneri per cantieri o impianti industriali
- Manager e formatori che ruotano tra sedi aziendali
- Addetti aeroportuali o logistici spostati su scala nazionale
Secondo ISTAT (fonte: istat.it), nel 2023 in Italia si sono registrati oltre 3,8 milioni di trasferte lavorative, con una forte concentrazione in città come Milano, Roma, Bologna, Torino, Napoli e Verona.
I problemi reali
Molto spesso, il lavoratore in trasferta viene sistemato in:
- Hotel impersonali e poco adatti a lunghi soggiorni
- Appartamenti random trovati su piattaforme generaliste (con prezzi da turista ma comfort da sottoscala)
- Soluzioni aziendali rigide, lontane dal posto di lavoro o senza ambienti condivisi
Risultato? Solitudine, stress, inefficienza e… cibo da asporto come filosofia di vita.
E se invece si potesse vivere la trasferta come un’esperienza comoda, funzionale e persino social?
Condivisione professionale: casa sì, ma tra colleghi
L’idea è semplice: trovare spazi abitativi pensati per chi lavora, non per chi è in vacanza.
Come?
- Case in zone strategiche, vicine all’azienda o ben collegate
- Alloggi condivisi tra colleghi, per creare collaborazione anche fuori dall’orario d’ufficio
- Ambienti con spazi comodi, Wi-Fi serio, lavatrice (sì, è importante) e magari anche un tavolo dove condividere una cena o fare l’ultima call di giornata.
Le aziende più smart stanno già cercando soluzioni abitative flessibili, modulari e scalabili per gestire flussi continui di personale fuori sede.
E indovina un po’? Anche l’Employer Branding ci guadagna.
Hai un’azienda e cerchi un collaboratore strategico per le trasferte dei tuoi dipendenti?
StayInRoom per le Aziende: il B2B che semplifica la trasferta
Con StayInRoom, portiamo il concetto di ospitalità umana anche nel mondo corporate:
- Collaboriamo con aziende, ospedali, aeroporti e centri di ricerca
- Offriamo case pronte all’uso, già arredate e con tutto quello che serve (dalla moka alla scrivania)
- Creiamo match intelligenti tra colleghi per favorire una convivenza serena e produttiva
- Gestiamo tutto noi: ricerca, contatto con l’host e stesura del contratto
Perché sì, anche i lavoratori in trasferta meritano un alloggio che non sembri un bunker o una camera anonima con letto queen size e pareti beige.
TL;DR – Per chi ama le sintesi
- Il lavoratore fuori sede è un profilo chiave per aziende, ospedali e multinazionali.
- Spesso vive la trasferta in ambienti poco funzionali o addirittura stressanti.
- La soluzione ideale? Case strategiche, coinquilini-colleghi e spazi pensati per chi lavora.
- StayInRoom offre soluzioni B2B modulari e umane per rendere ogni trasferta… quasi piacevole.